Atletica

Atletica Europei indoor Torun, Tamberi: “Avrei voluto oro, rimane un po’ l’amaro”

Gianmarco Tamberi
Gianmarco Tamberi - Foto Colombo/Fidal
“È stata una finale europea, che vale quanto una finale olimpica. Se alle Olimpiadi arriverò secondo non uscirò soddisfatto, come non lo sono qui, e rimane un po’ l’amaro perché avrei voluto una medaglia diversa al collo. Ma è difficile avere rimpianti quando si salta 2,35 che è una misura con cui di solito si porta a casa tutto, non oggi”. Sono queste le parole di Gianmarco Tamberi volte a commentare la medaglia d’argento vinta agli Europei indoor nel salto in alto. “Però sono quasi più contento di essermi messo alla prova in una gara così difficile, con un avversario che ha saltato così in alto, piuttosto che in una finale come quella di due anni fa quando ho vinto con 2,32”, aggiunge l’azzurro.
Non è tutto da buttare, riflette Gimbo, dato che c’è un lato positivo: “Avevo bisogno di confrontarmi di nuovo ad altissimi livelli, perché erano anni che non lo facevo. Bene così, male che l’ho persa, ma si impara sempre. Se devo capire dove migliorare, mi sento ancora un po’ spaesato a queste misure perché è da tempo che non le vedo più, quindi ogni tanto faccio una rincorsa diversa dall’altra. Ma ho fatto buoni salti con l’asticella alta. Nelle ultime tre gare ho chiuso con 2,34 e due volte 2,35, è un bell’andare”. Non sono infine mancati i complimenti al vincitore della gara: Nedasekau è un grandissimo combattente, è uno che ha già fatto risultati da giovanissimo vincendo gli Europei under 20 con 2,33 che è una misura stratosferica a quell’età. Ha un salto semplice, non costruito, e mi rivedo un po’ nelle sue caratteristiche perché nell’appuntamento importante riesce a tirare fuori il coniglio dal cilindro, anche un po’ più di me. Complimenti a lui”. 

SportFace