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Bagno di folla e accoglienza trionfale per Antonella Palmisano a Mottola, nel suo paese natale. La marciatrice, oro olimpico a Tokyo 2020, si è concessa all’abbraccio della sua terra, dove mancava da un anno. E non per una mancanza di affetto, anzi. “Ho la fortuna di avere ancora tre nonni, ma nell’ultimo anno sono rimasta a Roma per la paura della pandemia e di ciò che sarebbe potuto succedere. Quando li ho riabbracciati, ho versato più lacrime che per la vittoria”, le sue parole all’interno della serata di festa nella sua cittadina. La lunga giornata per l’atleta azzurra è iniziata nell’incontro in forma privata in Comune con il sindaco Giampiero Barulli e alla presenza del governatore della Regione Puglia Michele Emiliano, poi la campionessa è stata scortata dalla banda cittadina verso il palco, dove era attesa da un mare di gente.
Prima l’esecuzione dell’inno, lo stesso che ha ascoltato dal gradino più alto del podio qualche migliaio di km più in là verso Est, poi il video con gli ultimi metri di una gara capolavoro e il traguardo tagliato, in solitaria, esattamente una settimana fa. La medaglia d’oro è al collo, in bella vista come l’inseparabile fiore portafortuna, ma questa volta sul polso invece che a trattenere i capelli. “Eppure ho rischiato di perdere la medaglia – racconta Palmisano -. Non la trovavo, ma era finita sotto la mascherina. Maledette mascherine! Sono scoppiata in una crisi di pianto, accusavo i miei compagni di averla nascosta e dicevo che non era uno scherzo divertente. Poi, un mio compagno di allenamento l’ha trovata e non posso raccontare gli aggettivi con cui mi ha chiamata. Tutti meritati, però“.
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Un’ora e mezza di parole al miele per Antonella, tecnicamente perfetta ed elegante oltre che vincente. Dagli elogi di Giacomo Leone (presidente della Fidal Puglia), a Giovanni Gugliotti, presidente della provincia di Taranto che si gode il suo primo oro olimpico della storia. Sale a cinque il bottino di medaglie a cinque cerchi, curiosamente quattro sono arrivate da Mottola: prima della Palmisano, il centrale dell’Italvolley Mastrangelo aveva conquistato un argento e due bronzi. “Con Gigi ci sentiamo da tempi non sospetti – prosegue la marciatrice -. Oggi ho ricevuto anche la telefonata di Nicola Legrottaglie (ex calciatore di Milan e Juventus, anche lui di Mottola, ndr): ho trovato il suo numero sconosciuto sul cellulare, in questi giorni sono arrivate tante chiamate di persone importanti e mi fa strano”.
Antonella, infatti, non è cambiata di una virgola da quando sminuiva le sue prime vittorie ai tempi della scuola. “Non siamo mai riusciti a intervistarla per il giornalino di istituto“, l’aneddoto della sua ex professoressa, cui Palmisano risponde: “In contesti come questi non sono ancora a mio agio ma vorrei dire a tutte le ragazze e i ragazzi che bisogna trovare il proprio mondo ideale. Io posso essere timida ma in strada mi sento dominante”. L’atleta pugliese ha un sorriso per tutti, non rifiuta foto e autografi all’invasione di bambini sul palco e, quando le viene fatto notare di stringere i tempi, se la cava da campionessa. “Vedete quel signore lì? Sì, quello in giallo e senza capelli – indicando il marito Lorenzo Dessi, anche lui atleta delle Fiamme Gialle – Ha un sacco di cartoline già firmate, andate a dargli fastidio!“. Ad Antonella non bastano due mani per raccogliere la valanga di omaggi ricevuti, tra targhe, bracciali e riconoscimenti vari, cui si aggiungono lettere e una toccante poesia in dialetto locale. E lei, che si definisce “capatosta” come il nomignolo dei mottolesi, non vede l’ora di regalare altre emozioni.
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