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Gianmarco Tamberi non è uno a cui piace fare solo presenza. Se partecipa a una gara, è perché vuole vincerla. In linea con questo atteggiamento, dunque, la sua decisione sul prossimo Mondiale di atletica leggera a Londra 2017: “Non sono uno che gareggia solo per essere presente. Andrò a Londra solo se sarò consapevole di poter lottare per una medaglia. La decisione non è ancora presa, si vedrà intorno a maggio-giugno”.
Il fuoriclasse azzurro del salto in alto è intervenuto, ieri, a un evento a Milano organizzato dallo sponsor olimpico Bridgestone. Per lui, tanti sorrisi e un brutto periodo che ormai è alle spalle: “Non è più un tunnel, ma una galleria perché vedo l’uscita. Prima dell’Olimpiade di Rio è stata durissima: l’infortunio mi ha costretto a stare a letto a piangere per oltre una settimana. Sono rinato grazie all’affetto dei tifosi che si sono immedesimati nella mia situazione”.
Ma adesso il futuro è alle porte, mentre l’infortunio fa definitivamente parte di una brutta pagina di passato: “Ho ripreso ad allenarmi bene, faccio anche i primi stacchi. È meglio che non vi dica – sorride Tamberi – a che misura arrivo. In ogni caso, ho scoperto di avere una carica incredibile: non vedo l’ora che arrivi l’Olimpiade di Tokyo 2020. Vorrei che fosse domani”.
Da questo momento in poi, inizia il Tamberi/2, sempre con lo spirito giocoso che lo contraddistingue: “Non mi piacciono gli atleti musoni in gara: io voglio divertirmi ed essere me stesso. Ma è ancora presto per tutto questo. Guardate la mia barba: è ancora intera. Quando la taglierò a metà significherà che sarò pronto per rientrare in gara”.