Amarcord

L’angolo del ricordo: Europei 2004, l’ultima Italia regina degli Under 21

Per andare a ritrovare l’ultima vittoria nel Campionato di calcio europeo Under 21 dobbiamo tornare indietro di sedici anni. Per l’esattezza, l’8 giugno del 2004. Una Nazionale, guidata da Claudio Gentile, che si reggeva su pochi punti fermi, come Daniele De Rossi, Alberto Gilardino e Andrea Barzagli, che in seguito sarebbero diventati grandi giocatori del nostro tempo, e alcune mine vaganti, come Rosina, Zaccardo e Bonera, elementi che sembravano essere delle promesse, ma che poi si sarebbero persi lungo la strada. Eppure, quegli azzurrini senza nomi altisonanti si presentavano proprio come favoriti.
La 14esima edizione del Campionato europeo di calcio Under 21 in Germania andò in scena dal 27 maggio all’8 giugno 2004. La fase finale si svolse in due gironi da quattro squadre ciascuno con partite di sola andata. L’avventura europea non partì bene. Il primo (e unico) passo falso arrivò al debutto: nella prima gara dei gironi gli azzurrini persero clamorosamente con la Bielorussia. Da lì in poi arrivarono diverse critiche e polemiche nei confronti dei giocatori e dell’allenatore, ma Gentile compattò il gruppo e riuscì ad inculcare nella testa di quei ragazzi che se erano stati designati come favoriti, un motivo ci doveva pur essere. Le sfide successive contro Serbia-Montenegro e Croazia portarono a due vittorie nette e l’Italia si qualificò prima nel girone. Le due vincenti dei gironi si sarebbero incrociate con le due seconde nelle partite di semifinale. All’Italia toccò il Portogallo. La sfida contro i ragazzi di José Romão vinta per 3-1 non lasciò spazio a dubbi: era il momento di portare a casa il quinto titolo europeo.

IL VIDEO DEGLI HIGHLIGHTS DELLA FINALE

LA FINALE – 8 giugno 2004. Al Vonovia Ruhrstadion di Bochum, in Germania va in scena la finale contro la Serbia-Montenegro. Ci vogliono 31 minuti prima che la partita si sblocchi: l’equilibrio della prima mezz’ora si rompe da uno stacco imperioso di quel ragazzino biondo di Ostia che piace tanto alla Juventus di Capello, ma che nel cuore ha solo due colori: il giallo e il rosso. Daniele De Rossi, sul corner battuto da Donadel, apre le danze di quella che sarà una partita a dir poco perfetta. L’1-0 innervosisce, e non poco, la Serbia e Mijailovic viene punito con il secondo giallo. I serbi restano in 10 e per fortuna, dato che nella ripresa qualche azzurro sembra accusare la stanchezza e il caldo scoppiato all’improvviso in Germania. Due lampi di Matic mettono paura ai ragazzi di Gentile, tanto da farli svegliare. Non si può rischiare di far andare in frantumi tutto il lavoro svolto fino a quel momento e il primo a rendersene conto è Bovo che a 7’ dalla fine firma finalmente il 2-0. Due minuti dopo, la ciliegina sulla torta. Gilardino dà il colpo di grazia alla Serbia-Montenegro, calando il tris. Ed è l’apoteosi azzurra. L’Italia, tornata regina dell’Under 21, poté finalmente esultare: aveva i migliori giovani d’Europa. Azzurrini da leggenda, li chiamarono. E avevano ragione, perché due anni più tardi quella Nazionale del 2004 sarebbe stata in grado di regalare a Marcello Lippi alcune pedine fondamentali per vincere i Mondiali del 2006.

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