Amarcord

L’angolo del ricordo: l’incredibile pesce d’aprile di Real Madrid-Borussia Dortmund

Stadio Bernabeu - Foto Pixabay

E’ il primo del mese, è il pesce d’aprile. Quest’anno, purtroppo, non c’è tanta voglia di scherzare: in tutta Italia si contano i morti per la pandemia di coronavirus che ha messo in ginocchio il mondo intero e il Bel Paese è di fatto fermo in un assordante silenzio che, ovviamente, riguarda anche e soprattutto lo sport. Il calcio, in particolare, è sempre stato terreno fertile per gli scherzi – più o meno riusciti – di qualche buontempone e negli ultimi anni, anche grazie al dilagare dell’uso dei social, sono state tante le fake news circolate con insistenza nel giorno in cui, per definizione, tutto vale. Da Messi via dal Barcellona al nuovo stadio dell’Inter, passando per il clamoroso quanto falso esonero in diretta di Pippo Inzaghi: anno dopo anno la fantasia non è certo mancata, ma quanto accadde in Spagna nel 1998 nel giorno di Real Madrid-Borussia Dortmund probabilmente non potrà mai essere replicato.

E’ la semifinale di andata della Champions League e si sfidano il Real Madrid (che vincerà poi la finale contro la Juventus) e il Borussia Dortmund, campione in carica dopo essersi imposti anche loro contro i bianconeri l’anno precedente. Una super sfida, dunque, con gli occhi di milioni di spettatori sul Santiago Bernabeu, stadio all’epoca già all’avanguardia e tempio di una delle squadre più influenti della storia del calcio. E’ una partita da urlo e va in scena l’1 aprile 1998: è sold out a Madrid per accogliere nel migliore dei modi la squadra allenata da Nevio Scala, ma alcuni tifosi dei blancos, probabilmente ubriachi, o mossi proprio dall’aria carnascialesca del pesce d’aprile (ma in realtà il corrispettivo spagnolo si “festeggia” a fine dicembre), non erano della stessa idea e si resero protagonisti di un episodio inedito fino ad allora in oltre un secolo di calcio.

PORTA VIOLATA – Poco prima del calcio d’inizio del match, alcuni tifosi del Real Madrid si arrampicarono sulla rete che delimita gli spalti dal campo in prossimità del lato corto dell’area di rigore e, facendo pressione su questa rete, alla quale sono attaccati i tensori che sorreggono la porta, finirono per scivolare in massa dietro di quest’ultima, sradicandola dal terreno di gioco e facendola ribaltare all’indietro. Una scena incredibile, qualcosa di più di una semplice invasione di campo: la porta era distrutta e inutilizzabile. A circa dieci minuti dalle 20.45, orario di inizio delle sfide europee, il Bernabeu era privo di una porta e per di più a causa degli stessi tifosi di casa. Nonostante il reclamo ufficiale dei tedeschi nei confronti dell’arbitro olandese Van der Ende, la partita avrà inizio lo stesso, con ben 76 minuti di ritardo, alle ore 22.01.

LA CORSA DI HERRERIN – Ma cosa era successo in quell’ora e un quarto in cui era di fatto esploso il caos in campo e in tutto il mondo di era assistito a una scena abbastanza grottesca? Il Real Madrid aveva subodorato il rischio della sconfitta a tavolino per quanto accaduto e decise di correre ai ripari: l’unica idea venuta in mente alla dirigenza delle merengues, una volta resasi conto che non c’era una porta di riserva allo stadio (come invece richiesto dalle normative Uefa), è quella di spedire un proprio dipendente al centro di allenamento della Casablanca per recuperare una porta di allenamento, una di quelle il cui sostegno poggia direttamente a terra. Fu così che Augustin Herrerin volò in fretta e furia verso la Ciudad Deportiva a bordo di un motorino e in qualche modo prese con sé la porta, peraltro di dimensioni non regolari per una partita ufficiale, fino al Bernabeu. Sono quasi le dieci di sera, il Real era stato a un passo dalla sconfitta a tavolino e invece lo strapotere della società madridista riesce a far sì che la sfida possa iniziare. I padroni di casa vincono 2-0 e al ritorno il BVB non va oltre la parità a reti bianche: il resto, Mijatovic incluso, è storia.

SportFace