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Trivulzio, spunta un’ipotesi: “Coronavirus arrivato prima dei pazienti trasferiti”

Vittorio Demicheli, direttore sanitario dell’Ats Città Metropolitana di Milano, condivide un’ipotesi sulla gestione dell’emergenza al Pio Albergo Trivulzio durante la presentazione a Palazzo Lombardia dell’esito dei lavori della Commissione di verifica. Secondo quanto si legge sull’Adnkronos, il Pat “metteva già in isolamento a fine febbraio alcuni casi con sintomatologia simil influenzale che, col senno di poi, riconosciamo probabilmente essere stati casi di coronavirus. Quindi erano presenti già allora. L’ipotesi è di un ingresso precoce dell’infezione dall’esterno, probabilmente attraverso gli operatori di assistenza o gli educatori, con poi una propagazione interna che ha raggiunto il suo massimo nella seconda metà del mese di marzo. Questa ipotesi è incompatibile rispetto a quella di un innesco partito da pazienti trasferiti durante l’emergenza Covid-19″.

“Il numero pazienti della seconda metà di marzo è incompatibile con questa ipotesi. C’era per forza già prima un contagio. E si capisce abbastanza bene”, ha concluso Demicheli.

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