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Sardegna in zona bianca: ecco cosa si può fare e cosa non si può fare

Roberto Speranza - Foto Dipartimento Protezione Civile - CC-BY-2.0

La Sardegna è la prima regione d’Italia ad essere proclamata zona bianca, ovvero Covid Free. “Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, ha firmato nuove ordinanze che andranno in vigore a partire da lunedì 1 marzo. Passano in area arancione le Regioni Lombardia, Marche e Piemonte e in area rossa le Regioni Basilicata e Molise. La Sardegna passa in area bianca. È in corso il tavolo di confronto tra Ministero della Salute, Iss e Regione Sardegna per definire le modalità attuative del passaggio”. Questa l’ordinanza firmata dal ministro della Salute.

COME SI ENTRA IN ZONA BIANCA – Sono individuate le regioni che si collocano in uno scenario di tipo 1 e
con un livello di rischio basso, ove nel relativo territorio si manifesti una incidenza settimanale dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti, all’interno delle quali cessano di applicarsi le misure di sospensione o al divieto di esercizio delle attività ivi disciplinate, alle quali si applicano le misure anti contagio previste dal presente decreto, nonché dai protocolli e dalle linee guida allo stesso allegati concernenti il settore di riferimento o, in difetto, settori analoghi.

COSA SI PUO’ FARE IN ZONA BIANCA E COSA NO – In zona bianca decadono tutte quelle misure che sono previste nella zona gialla: dunque nessun coprifuoco serale alle ore 22, ristoranti aperti la sera, centri commerciali aperti nel week-end, sarà possibile andare a visitare amici e parenti senza il divieto di due persone per una sola volta al giorno. Ma presso il Ministero della salute è istituito un Tavolo tecnico permanente composto dai rappresentanti dell’Istituto superiore di sanità e delle Regioni e Province autonome interessate, cui è affidato il compito di verificare, attraverso il monitoraggio degli effetti del rilascio delle misure anti contagio  la necessità di adottare eventuali misure intermedie e transitorie.  “Insomma”, anticipa all’AGI l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, “sarà una zona bianca guidata e sorvegliata”. L’esponente della Giunta esprime “grande soddisfazione” per un “riconoscimento alla Sardegna che  ha gestito in maniera più che adeguata l’emergenza sanitaria”. Quindi, tradotto, esiste la possibilità che vengano introdotte misure transitorie (per esempio il coprifuoco a mezzanotte), proprio in questi momenti ne stanno discutendo il ministero e la regione Sardegna. Restano comunque sospesi gli eventi che implichino assembramenti in spazi chiusi o all’aperto, comprese le manifestazioni fieristiche e i congressi nonché le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso, compresa la partecipazione di pubblico agli eventi e alle competizioni sportive. Ovviamente rimangono le regole delle mascherine obbligatorie, del distanziamento

LA DURATA DELLA ZONA BIANCA – Il Dpcm è chiaro: per il passaggio peggiorativo  da una fascia all’altra, quindi in questo caso da gialla a bianca, basterebbe anche una settimana in cui i dati tornerebbero ad essere non favorevoli. Quindi se lunedì 1 marzo la Sardegna entrerà in fascia bianca, potenzialmente, lunedì 8 potrebbe anche tornare in fascia gialla. Al contrario invece, per ritornare in fascia bianca, servirebbero tre settimane di monitoraggio.

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