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Quando finirà la quarantena? Non prima del 4 maggio: date e ipotesi sulla ripartenza

Bandiera italiana
Bandiera italiana - Foto Alfredo Minervini

La domanda che milioni di italiani si stanno facendo è: “Quando finirà la quarantena?”. Difficile saperlo con certezza, perché bisogna tenere conto soprattutto della curva epidemiologica, del parere della scienza e dei numeri che quotidianamente vengono letti alle ore 18 nel bollettino della Protezione Civile. Una cosa però sembra essere certa: difficilmente prima del 4 maggio potranno essere allentate le misure stringenti che il Governo ha dovuto imporre per contenere l’emergenza sanitaria. A metà aprile, dal 14 quando scadrà l’attuale decreto, probabilmente potranno essere riaperti alcuni settori dell’imprenditoria e del commercio. Ma per uscire di casa, tornare a passeggiare, incontrarsi con parenti e amici liberamente, dovranno trascorrere ancora settimane, forse mesi. Perché anche qualora, nella visione più ottimistica come spiega oggi il Corriere della Sera, il 4 maggio verrà sciolta la quarantena, rimarrà in vigore il divieto di assembramento: quindi non sarà comunque consentito stare in gruppo per strada oppure nei parchi, gli ingressi nei negozi saranno scaglionati, all’esterno da esercizi commerciali e uffici sarà ancora necessario fare la fila ad almeno un metro dagli altri. Niente eventi pubblici, feste nei locali chiusi o all’aperto, manifestazioni. E nella prima fase, niente bar, ristoranti, cinema e teatri. 

Per quel che riguarda la possibilità di andare al parrucchiere o comunque nei centri benessere appare al momento molto lontana, anche se l’ipotesi è quella di ottenere autorizzazioni mirate dopo aver chiesto una particolare autorizzazione e aver dimostrato di essere in regola con la dotazione di protezioni personali. Da escludere al momento con forza la riapertura di palestre, piscine, discoteche e locali notturni dove per forza di cose l’assembramento c’è. Come le scuole, lo scenario più probabile, al momento, è un arrivederci a settembre. Sperando che l’Italia si sia già rimessa in moto.

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