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F1 e scommesse, il maxi contratto da 100 milioni di dollari

Fernando Alonso e Sebastian Vettel - Foto Seepark 2 - CC-BY-2.0
Fernando Alonso e Sebastian Vettel - Foto Seepark 2 CC-BY-2.0

Vale 100 milioni di dollari (circa 85 milioni di euro), l’accordo che Liberty Media, proprietaria dei diritti della Formula 1, ha siglato con Interregional Sports Group (ISG), nota agenzia di marketing, che potrà rivendere gli spazi pubblicitari della F1 ai propri clienti, per lo più società di betting europee. In questo modo, e per la prima volta nella sua storia, il Circus apre le porte a sponsorizzazioni provenienti dal mondo del gioco d’azzardo.

Per il tramite di ISG, per i prossimi cinque anni, insieme agli altri main sponsor della F1 come Rolex, ed Emirates, le maggiori società di scommesse mondiali potranno dare visibilità al proprio brand e ai propri servizi assicurandosi grafiche personalizzate on screen, cartellonistica ai bordi della pista, anche nel formato virtuale, e l’integrazione con i canali social della Formula 1. L’intesa coinvolge anche Sportradar Integrity Services, leader mondiale nella raccolta di dati live dei maggiori avvenimenti agonistici, che permetterà ad appassionati e sportivi di avere informazioni in diretta e sempre aggiornate sulle gare per piazzare le proprie puntate. La società si occuperà anche di fornire servizi e strumenti per prevenire fenomeni di frode e corruzione sportiva legate al sistema delle scommesse. “Questo è l’ultimo passo per la nostra missione di rendere la Formula 1 l’esperienza d’intrattenimento sportivo migliore a livello mondiale”, ha detto l’AD del settore commerciale della Formula 1 Sean Bratches. Che aggiunge: “C’è la consapevolezza che questo tipo di sponsorizzazione alimenterà l’economia di questo sport e lo migliorerà in funzione del tifoso”. 

D’altronde il legame tra F1 e mondo del gioco d’azzardo arriva da lontano, ovvero dal primo Gran Premio di Monaco nel 1929, indissolubilmente legato al relativo Casinò che è da sempre uno dei punti più famosi e critici del tracciato del Principato e che ha cementato il legame glamour tra motori e lusso, ora messo in crisi dalla “fuga” dai luoghi del gioco verso l’offerta della dimensione mobile e online, progressivamente più valida e sicura grazie ai criteri sulle licenze e sui controlli.

L’accordo siglato tuttavia creerà non pochi conflitti con la legislazione alcuni paesi, tra i quali il nostro, in cui è vietato pubblicizzare il gioco d’azzardo durante gli eventi sportivi o altre manifestazioni. In Italia, il “decreto dignità”, trasformato in legge lo scorso luglio, prevede, a partire da gennaio 2019, il “divieto di qualsiasi forma di pubblicità” che abbia ad oggetto il mondo delle scommesse. La norma, molto voluta dal Movimento 5 Stelle e dal vicepremier Luigi Di Maio come strumento di contrasto alla ludopatia e al gioco patologico, aveva sollevato le proteste delle società sportive, soprattutto quelle del calcio della nostra massima serie, che potrebbero trovarsi con i bilanci a rischio per i mancati introiti delle sponsorizzazioni di società di betting. Nel caso della Formula 1, invece, sarà probabilmente impossibile applicare la nuova legge poiché gli sportivi che seguiranno le gare in televisione saranno comunque esposti a quelle pubblicità che il provvedimento intendeva proibire. 

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