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eSports, alla scoperta del successo planetario

League of Legends, eSports - Foto Gabriel Gagne CC-BY-SA 4.0

Quello degli eSports (sport elettronici) è un fenomeno in grande sviluppo, che con molta probabilità nel 2020 raggiungerà un fatturato di oltre un miliardo e mezzo di dollari. Oramai è evidente che non si tratti più semplicemente di videogiocare e che, in realtà, si stia creando un mondo sempre più simile alle competizioni più ricche ed importanti del pianeta.

IL SUCCESSO – Sono molti i temi che hanno portato all’attuale successo degli eSports. L’innovazione tecnologica è sicuramente uno dei punti di partenza da cui è nato questo fenomeno. I social network hanno saputo attirare dalla propria parte quella fetta di pubblico che si annoiava di fronte al palinsesto televisivo. Piattaforme come Twitch o YouTube hanno dato vita ad una serie di contenuti basati sul settore videoludico che hanno portato intrattenimento sopratutto tra i giovani. Il mercato dei videogames inoltre è da sempre in grande sviluppo e questo, unito alla possibilità che internet ha dato di giocare fra utenti, ha fatto nascere quel lato agonistico che oggi ha portato alla creazione di tornei con montepremi finali impressionanti. Nelle Olimpiadi del 2024 potrebbero esserci gli eSports tra le discipline, ciò oltre a coronare il sogno di Rob Pardo (uno dei creatori di World Of Warcraft) che già nel 2014 aveva avanzato una richiesta simile, sottolinea quanto oramai è ritenuto importante il lato competitivo delle gare rispetto al lato atletico (un punto di vista che giustificherebbe anche discipline come tiro al piattello).

I grandi brand di videogames oggi sviluppano i loro prodotti anche in previsione di eventuali competizioni internazionali che si svolgeranno durante l’anno, tenendo conto dei feedback che arrivano dagli atleti oltre che dai fans. Non esiste un’unica competizione visto che i titoli che vengono giocati sono molto differenti tra di loro, quindi questo evidenzia come il settore degli eSports sia ancora in fase di sviluppo sotto il punto di vista organizzativo. Questa dispersione rende più complicato seguire il mondo del competitive e quindi, viene a crearsi un pubblico spaccato che segue i tornei di un singolo videogioco come se quello fosse un singolo sport. Gli eSports sono un macromondo che ingloba al suo interno una serie di competizioni dettate dal prodotto videoludico. Questo susseguirsi di situazioni ha ovviamente formato dei “players” che oggi hanno una fama internazionale. L’esempio più lampante è quello di Lee Sang-hyeok, in arte Faker, un ragazzo sudcoreano che oggi fa del celebre League Of Legends il suo lavoro. Si è fatto conoscere scalando le classifiche del gioco con lo pseudonimo di “GoJeonPa” riuscendo a farsi mettere sotto contratto dalla SK Telekom T1 K, uno dei tanti team che rappresentano il punto di arrivo di alcuni giocatori e che alimentano il lato economico di questo immenso universo.

IN ITALIA – L’Italia, anche se in ritardo, si sta avvicinando agli eSports con parecchio interesse. Non è arrivata ancora ai livelli della Corea del Sud, che ha un emittente televisiva dedicatagli, ma con molta probabilità presto arriverà quel momento. Una buona fetta di spettatori però si sta appassionando anche grazie al calcio, lo sport più amato in Europa. Questo perché alcuni club come Roma e Sampdoria (o PSG ed Ajax all’estero) hanno investito nel settore, creando propri team da far partecipare ad alcuni tornei. Naturalmente trattandosi di società calcistiche il loro obiettivo è quello di mettere sotto contratto players di FIFA, uno storico videogioco a tema “football” che continua a spopolare anche per il suo lato competitivo. Inoltre, sono molti i giocatori italiani che stanno facendo risultato in campo internazionale (vedi IcePrinsipe, campione europeo di FIFA 17 per restare in tema) e questo non fa che alimentare la voglia da parte degli sponsor, delle aziende e del pubblico di investire negli sport elettronici.

REALE E VIRTUALE –  Il mondo vero viene condizionato da quello virtuale. Il realismo e la profondità di alcuni videogiochi che simulano un qualsiasi sport, può portare i veri atleti a studiare tattiche da utilizzare nelle vere partite. Quindi, se per esempio Massimiliano Allegri con la sua Juventus dovesse affrontare il PSV Eindhoven, potrebbe scoprire con quale modulo gioca solitamente la squadra avversaria e quali sono le caratteristiche migliori di ogni singolo calciatore. Non a caso molti giocatori, come Messi o Ibrahimovic, hanno dichiarato di spendere molto del loro tempo davanti al videogioco anche per studiare le tattiche delle squadre nei loro campionati. Con il successo degli eSports il reale e il virtuale tendono ad uniformarsi sempre di più. Adesso sarà possibile commentare competizioni tra draghi, elfi e giganti. Si potranno vedere match comodamente dal proprio letto di casa a qualsiasi orario della giornata e chiunque, grazie alla propria console o PC, potrà diventare un campione. Di certo non è cosa da tutti, anche perché questi professionisti prima di ogni gara hanno dei coach che li preparano mentalmente, ma le possibilità esistono e sono a portata di mano.

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