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Covid, virologo Pregliasco: “Io minacciato di morte, ma non ho paura. Sono leoni da tastiera”

Ieri sul telefono, da mittente sconosciuto, mi è arrivato un messaggio con scritto “morirai, c’è già il proiettile”. Ma queste persone non mi fanno paura, sono leoni da tastiera”. Queste le dichiarazioni choc del professor Fabrizio Pregliasco, intervenuto a Un Giorno da Pecora, ai microfoni di Rai Radio1. Da mesi, infatti, il virologo continua ad essere attaccato via social a causa delle sue analisi sull’andamento dell’epidemia Covid. Il direttore sanitario dell’Istituto ortopedico Galeazzi di Milano ha spiegato anche che nella sua struttura sono state interrotte le vaccinazioni anti Covid a causa dei ritardi sui vaccini, ma ha assicurato che “siamo in grado di governare in entrambi le seconde dosi”. E sulla sua seconda dose di vaccino ha aggiunto: “Secondo gli studi da oggi dovrei essere immune, almeno al 95%, ora in questa condizione saremo 7/8 mila in Italia. Bisogna però mantenere sempre lo stesso galateo di sicurezza, con distanze e mascherine, perché non siamo certi che non si possa infettare gli altri. Ritardi? Ce ne saranno altri perché c’è una grande richiesta mondiale, questo è stato solo un primo inciampo di quella che sarà un’epopea. È possibile che la vaccinazione di tutta la popolazione con questi ritardi si sposterà a fine anno, qualche mese in più rispetto al previsto». Infine, in merito all’andamento del coronavirus, il virologo ha concluso: «Ci sono molti soggetti asintomatici, e basta un niente per contagiarsi. È possibile contagiarsi anche con la mascherina: basta spostarla, metterla male, abbassarla nel momento sbagliato. Poi vedremo quanto sarà veloce la gestione della vaccinazione, i primi risultati li vedremo quando ci saranno un 20/30% di vaccinati, quando vedremo una riduzione del 70% dei decessi. Non arriveremo ad azzerare questo virus con l’effetto dell’immunità di gregge.

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