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Tennis, WTA Finals: Keys “non sono qui da comparsa”, Cibulkova “un sogno esserci”

Madison Keys - Foto Ray Giubilo

Dall’inviato a Singapore

Con oggi iniziano le partite delle WTA Finals e a dare il la alla competizione saranno le ragazze impegnate nel girone rosso ovvero: Angelique Kerber, Simona Halep, Dominika Cibulkova e Madison Keys. In quello che abbiamo definito come il girone di ferro di queste finali di Singapore l’impressione è che tutte e quattro le ragazze possano trovare il passaggio del turno. Questo equilibrio però è sembrato motivare tutte le presenti, che ieri si sono concesse ai microfoni della stampa internazionale per parlare di loro stesse, del loro anno e delle loro aspettative per quest’ultimo torneo del 2016. Dopo le parole della numero uno del mondo e della Halep, vi proponiamo qui anche le migliori dichiarazioni delle altre due giocatrici impegnate in questo gruppo a partire dalla Cibulkova:

Sono felicissima di aver finito la mia rincorsa con un titolo a Linz”, ha spiegato tra mille sorrisi la numero uno di Slovacchia: “per me era fondamentale vincere per essere sicura di essere qui. Non succede spesso che vada ad un torneo con la consapevolezza di dover vincere per andare al prossimo torneo e poi di vincerlo! È stata una settimana stupenda, però è successo tutto molto in fretta: in due giorni ero già volata qui. Però è bello esserci, è un risultato che inseguivo da diversi anni”.

Per la tennista di Bratislava quest’anno è stato speciale anche perché è coinciso con il ritorno da un periodo difficile e un brutto infortunio: “Nessun segreto, solo tanto lavoro. Dopo l’infortunio però è stata davvero dura, chiunque abbia dovuto recuperare da un infortunio lo sa che non è facile: il tuo ranking affonda e il pensiero è che tu debba ricominciare tutto da capo. Non era facile: non ero mai una testa di serie e questo rende il tutto più difficile. Ma in testa avevo solo un obiettivo: tornare in alto. Alla fine ce l’ho fatta, ma molto è merito di un’aggiunta al mio team poiché da quest’anno sto lavorando con un mental coach”.
Se quindi dovesse scegliere un solo momento di questo 2016 stellare? La Cibulkova non ha dubbi: “La partita contro Radwanska a Wimbledon è stato sicuramente uno dei match più belli della mia carriera. Il momento in cui ho vinto è stato indescrivibile, non so neppure come abbia fatto a vincere un match del genere contro di lei. Certamente è stato il momento più bello dell’anno, anche se davvero ce ne sono stati tantissimi: sei finali, tre titoli… wow davvero la stagione più bella della mia vita. Devo dire poi, che vincere il titolo in Linz ha uno sapore speciale, perché anche se non è il titolo più importante della mia carriera ha un significato unico: volevo qualificarmi per Singapore con tutta me stessa e per farlo ho dovuto vincere il torneo e battere ottime giocatrici!

Per la prima volta nella mia carriera mi sono trovata nella situazione di Linz, il fatto che sapevo che avrei dovuto fare almeno finale per incamerare punti e passare Johanna Konta era una grandisisma pressione su di me per tutto il torneo. Però sono riuscita a trasformare la pressione in motivazione e questo mi rende orgogliosa perché è segno che sono maturata, che tutto il lavoro che ho fatto a livello mentale sta pagando. Per questo la vittoria di Linz è forse la più bella della mia carriera, perché ho gestito la situazione, la pressione e tutte le emozioni”.

Anche l’americana Madison Keys si è mostrata molto tranquilla e rilassata, certamente molto di più di quanto non lo fosse a Linz, quando anche lei era a caccia di un biglietto per Singapore. La sua stagione però non è stato un continuo crescendo come per la tennista slovacca: “Ho iniziato la stagione in maniera molto lenta, quindi trovare la qualificazione alle finali non era certo tra i miei obiettivi. Poi con la finale di Roma ho cominciato a pensarci mentre salivo nel ranking e poi con la vittoria di Birmingham ho capito che potevo farcela. Sono molto contenta di essere qui, arrivare tra le prime otto del mondo a fine anno è sempre stato un sogno e penso sia un traguardo enorme l’avercela fatta. Ora però non voglio accontentarmi, voglio fare bene e dimostrare che ho lavorato sodo per esserci e non sono qui solo a fare da comparsa”.

Al solito, la più giovane tra le qualificate a queste Finals non poteva non lasciarci con una battuta, questa volta riguardo al fatto che nessuno l’ha accompagnata qui a Singapore: “Sono qui da sola, a dire il vero, perché le mie sorelle sono a scuola e mia mamma lavora e si occupa di loro. Almeno sanno che sono qui questa settimana!” (Ride)

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