In Evidenza

Camila Giorgi: “Cambiare nazionalità? Mai. Ma sulla Fed Cup ho messo una pietra sopra”

Camila Giorgi - Wimbledon 2016 - Foto Ray Giubilo

DAGLI INVIATI A LINZ
MICHELE GALOPPINI E GIULIO GASPARIN

Cambiare nazionalità e difendere i colori di un altro paese? Assolutamente no”. Risposta categorica, decisa, sicura. Camila Giorgi ha rotto i rapporti con la FIT ma è italiana, si sente tale, e ha non ha alcuna intenzione di abbandonare la scritta “ITA” accanto al suo nome. “La nazionale? Non ci penso più. Ci sono persone in federazione da cui è meglio stare lontani. Se mi dispiace? Certamente, ma con alcuni di loro non voglio avere più niente a che fare”.

Parole forti, quelle di Camila Giorgi, che arrivano al termine di una stagione negativa e tribolata, da cui la marchigiana vuole però ripartire con grinta e voglia di tornare in alto (qui la nostra esclusiva con il padre Sergio). Il 2016 ha visto la ‘solita’ finale a Katowice e qualche sporadico quarto di finale, a sancire un’annata ben al di sotto delle possibilità. “Non ho avuto alcun problema fisico grave, che è molto importante. Gli allenamenti sono stati sempre qualitativi e senza intoppi e sono molto positiva per la stagione che sta per arrivare. Sono convinta di poter iniziare al meglio il 2017, i risultati prima o poi arriveranno se continueremo a lavorare bene come stiamo facendo”.

La stagione 2016 ha vissuto un momento di grande tensione tra la famiglia Giorgi e la Federazione Italiana Tennis. Camila, rea di aver rifiutato una convocazione (dopo aver richiesto la deroga, negata dalla FIT, per la sfida contro la Spagna), ha visto incrinarsi i rapporti con il presidente Angelo Binaghi, il capitano Corrado Barazzutti e l’intera ‘macchina’ federale. E la vicenda non è affatto vicina a una conclusione amichevole. “Mi è molto dispiaciuto quanto accaduto per la vicenda Fed Cup – ha ribadito la Giorgi – e vi è gente con cui non voglio avere nulla a che fare. Noi facciamo la nostra vita e loro facciano la loro. Io vado avanti e non mi interessa. È gente da cui è meglio stare lontani. Purtroppo non mi sono mai trovata bene: sono persone negative, non mi sentivo a mio agio, non sono stata accolta bene fin dall’inizio. Ci ho messo una pietra sopra, non ci penso più. Noi siamo persone professionali e non perdiamo tempo a sparlare come fanno loro”.

Oggi, nella vita di Camila Giorgi, conta il tennis giocato. Quel tennis che andrà migliorato sotto alcuni aspetti in vista del 2017, anche perché la marchigiana non ha paura di nessuno . “Ritengo che non vi siano giocatrici imbattibili nel circuito Wta. Abbiamo tutte alti e bassi e bisogna credere in se stessi. Su cosa stiamo lavorando con mio padre? Su tante cose. Ultimamente ci stiamo concentrando maggiormente sulla tattica, sebbene il mio giochi resti istintivo. Lavoriamo su alcuni schemi da applicare in certe situazioni durante il match”.

La marchigiana, da sempre (o quasi), indossa outfit disegnati per lei dalla madre Claudia. Una passione per la moda che ha contagiato anche Camila. “È mia madre che disegna i miei completi, quello che indosso è il suo brand. Io quando posso cerco di dare una mano con qualche consiglio. Mi piace molto il mondo della moda e penso possa essere un campo importante nel quale lavorare una volta terminata la carriera agonistica. Mi piacerebbe molto”.

L’ultimo torneo dell’anno vedrà la Giorgi impegnata nel Wta di Mosca, in cerca di un acuto che risolleverebbe la fiducia in attesa della preparazione invernale. Poi si penserà a un po’ di meritata vacanza. “Ma non con mio padre eh… Anche perché lui ama la montagna, mentre io me ne andrò al mare”.

SportFace