Sci di fondo

Sci di fondo, Mondiale Lahti 2017 staffetta maschile: vince la Norvegia. Italia 8a

Federico Pellegrino - Foto Andrea Solero - Pentaphoto

Dopo la staffetta femminile, gli uomini affrontano le fatiche della 4×10 km al Mondiale di Lahti 2017 con la vittoria della Norvegia con il quartetto formato da Toenseth, Dyrhaug, Sundby e Krogh che è riuscita a dare la scossa nella terza frazione con Sundby che ha creato il distacco necessario per precedere la Russia al traguardo con un Ustiugov in super forma che ha insidiato fino alla fine il norvegese dopo una buona prestazione dei compagni (Larkov, Bessmertnykh e Cherbotkin). A completare il podio c’è la Svezia che precede di soli due decimi la Svizzera con la Finlandia che cade a pochi metri dal traguardo perdendo il terzo posto proprio all’ultimo.

L’Italia deve accontentarsi di una 8a posizione che è tutto sommato giusta visto quelle che sono state le prestazioni delle italiani con De Fabiani che cambia già a 35 secondi dalla zona podio e a oltre un minuto dalla testa della classifica. Il secondo frazionista è Noeckler che riesce a tenere nella prima parte di gara ma poi deve cedere in maniera costante su quella che è l’azione delle nazioni migliori e chiude la sua parte di gara con un ritardo di quasi 2 secondi dalle prime. L’Italia in tecnica libera ha deciso di schierare prima Salvatori e poi Pellegrino che nella sua frazione finale non può nulla per recuperare sugli avversari che sono a oltre quattro minuti da lui.

La cronaca – Nella prima frazione, dopo un avvio tattico, Russia e Norvegia allungano sul resto della compagnia, con Larkov e Toenseth che cambiano con 20 secondi di margine sul Kazakistan di Poltoranin, unico frazionista competitivo dei suoi. Chi paga dazio è la Svezia, che con Rikardsson cambia all’ottavo posto a quasi venti secondi dalle medaglie. Difficoltà evidenti per Francesco De Fabiani, arrivato a questi Mondiali dopo un virus gastrointestinale che lo ha debilitato fortemente. La staffetta italiana di fatto finisce ancor prima di iniziare, e al primo cambio gli azzurri pagano già più di un minuto dalla vetta.

Nella seconda frazione Russia (Bessmertnykh) e Norvegia (Dyrhaug) scavano il solco decisivo: solo la Finlandia con Niskanen riesce a stare a 30 secondi. Si difende anche la Francia, mentre la Svezia chiude la prima metà di gara ad oltre un minuto dal podio e sembra ormai tagliata fuori dalle medaglie. Bene Svizzera e Germania, che rimangono in quota. Tutto sommato sufficiente la prova di Noeckler, secondo frazionista italiano, che recupera Kazakistan e Repubblica Ceca. Già a metà gara l’Italia può ambire solo all’ottavo posto. Terza frazione, la prima in tecnica liberache vede in testa l’attacco di Sundby per la Norvegia, che stacca il russo Chervotkin di 17 secondi. Questo gap sarà fondamentale per il successo norge. Dietro il finlandese Lehtonen, anello debole della squadra, paga dazio e viene raggiunto e staccato da un fenomenale Marcus Hellner, per distacco MVP in casa Svezia. Insieme allo scandinavo rimangono Dario Cologna per la Svizzera e il tedesco Notz. Crolla nella seconda parte della frazione il francese Duvillard, con i transalpini che dovranno accontentarsi del settimo posto. All’ultimo cambio, le tre nazioni in lotta per il bronzo vantano un margine di quasi 15 secondi sui padroni di casa finlandesi.

Nell’ultima decisiva frazione va in scena il duello tra Finn Haagen Krogh (Norvegia) e Sergey Ustiugov (Russia). Il russo riduce il gap inizialmente e sembra poter raggiungere il leader, ma Krogh mette in pista una prova di grande forza, sia fisica che psicologica, rilanciando sempre l’azione ed impedendo il rientro di Ustiugov, reduce da due ori e un argento nelle gare di questa rassegna iridata. Alla fine è oro Norvegia, con 5 secondi di vantaggio sulla Russia. Alle loro spalle, Heikkinen rientra per la Finlandia anche grazie al tatticismo di Halfvarsson (Svezia), Perl (Svizzera) e Boegl (Germania). Il tedesco prova senza successo il forcing e negli ultimi 1500 metri ad attaccare violentemente è Heikkinen, seguito dallo svedese. In volata però non c’è storia: il finlandese, spinto dal pubblico di Lahti, non ne ha più e addirittura cade all’ultima curva, quando comunque la Svezia si era già lanciata alla conquista del bronzo. Quarto posto per la Svizzera, mentre la Finlandia è solo quinta. Sesto posto alla Germania, poi il vuoto. Settima la Francia, poi l’Italia, con un pesante ritardo di 5’29”: Federico Pellegrino che regola allo sprint per l’ottavo posto Kazakistan, Stati Uniti e Repubblica Ceca.

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