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ESCLUSIVA – Pattinaggio artistico, intervista a Corrado Giordani, direttore artistico di Milano 2018

Il ghiaccio che brilla, un tripudio di bandiere tutt’intorno, l’adrenalina che sale. Per gli atleti e gli amanti italiani del pattinaggio di figura, il 2018 sarà un anno da ricordare. Prima i nostri azzurri voleranno in Corea del Sud per i XXIII Giochi Olimpici di Pyeongchang, dal 9 al 25 febbraio, poi, dal 21 al 25 marzo, i riflettori internazionali dell’ISU si accenderanno sul Mediolanum Forum di Assago, a Milano, per l’edizione numero 108 dei campionati mondiali.

Alla pagina www.milano2018.com, il sito internet dell’evento è già attivo e pian piano sta svelando i suoi segreti. Gli ISU World Figure Skating Championships, con il loro mix di danza, sport e spettacolo, si annunciano già come un’esperienza sportivo – sensoriale a 360° che, partendo dalle lame, ruoterà attorno ai valori che hanno reso celebre il “Made in Italy” nel mondo. A distanza di 8 mesi, nella capitale lombarda la macchina organizzativa accelera e fioccano già le prenotazioni da ogni angolo del pianeta. E’ ancora presto, naturalmente, per conoscere i dettagli, che saranno svelati in sede di conferenza stampa dopo l’estate in una suggestiva cornice d’eccezione, ma, in esclusiva per i lettori di Sportface, abbiamo incontrato il direttore artistico, Corrado Giordani, che, in anteprima assoluta, ci ha anticipato qualche piccola notizia su quella che definisce “una scaletta pirotecnica”.

I campionati del mondo rappresenteranno una grande opportunità ed un’enorme vetrina per l’intera città – racconta – ed è un evento che torna a Milano dopo 66 anni, con la promessa di portarvi il Gotha del pattinaggio mondiale. Essere direttore artistico di una manifestazione così importante mi riempie di gioia ed è motivo di grande soddisfazione, perché il mio bagaglio artistico proviene dal mondo del balletto e della danza, non dal pattinaggio, universo al quale mi sono approcciato 15 anni fa, alla fine della mia carriera di ballerino”.

Milano 2018, da cosa si sta cominciando e come si continua?

Mi sto rendendo conto personalmente che organizzare un evento del genere richiede un lavoro ciclopico, ci sono mille voci e mille regole da rispettare, è un complesso puzzle da formare giorno dopo giorno senza tralasciare nulla. Il comitato è stato nominato nel marzo scorso, ed è formato da un team di professionisti capitanati dal direttore generale Stefano Abram. Una decina di capiarea sono all’opera, con il compito di organizzare al meglio il settore per il quale sono stati scelti. Stiamo già reclutando anche un esercito di 500 volontari”.

Che mondiale sarà? Cosa ci puoi anticipare?

Naturalmente il miglior mondiale di sempre (ride, ndr). Milano 2018 sarà l’esaltazione del made in Italy; sappiamo che ci sono grandi aspettative, e coniugheremo gli ingredienti per i quali siamo famosi ovunque: arte, storia, cultura, moda e cibo, perché davvero pochi paesi possono vantare tutto quello che abbiamo noi”.

Quale sarà la tua firma su questo mondiale? Come lo personalizzerai?

Per le competenze assegnatemi, cercherò di portare il teatro sul ghiaccio con elementi visivi e d’impatto scenico all’interno dell’arena, dal kiss&cry all’allestimento della stessa, cercando di rendere il più spettacolare possibile la cerimonia di apertura e quella di chiusura, con l’inserimento di valori aggiunti, affinché non resti una passerella di esibizioni. Ci saranno tanti ospiti e uno straordinario gran finale, ma al momento non posso dire altro. Ripeto: l’intento di tutto il team è quello di lasciare il segno del made in Italy”.

Chiaramente, oltre a questo, c’è anche il consueto lavoro da coreografo. A cosa stai lavorando? Quali i prossimi impegni?

Il mio lavoro principale è questo, e gli dedico tutto me stesso. La stagione che sta per iniziare sarà “ad alta temperatura”, perché prima dei mondiali in casa ci sono le Olimpiadi in Corea del Sud, che per un atleta e un preparatore sono davvero l’apice di un grande lavoro durato 4 anni, se non di più. Sono due eventi che non ammettono errori. Marchei – Hotarek con Amarcord e Guignard – Fabbri con i Muse ,le mie due coppie del cuore, avranno due programmi totalmente diversi: nel primo si entrerà nel magico mondo di Nino Rota e Federico Fellini, due geni inventori di emozioni, nel secondo in un delicatissimo e poetico brano dove esalteremo la contemporaneità della musica. Roberta Rodeghiero ha scelto la voce sempreverde di Aretha Franklin per un programma seducente ma mai volgare, e Matteo Rizzo renderà omaggio agli intramontabili Beatles con un programma fresco e altamente godibile”.

Come lo stesso Corrado Giordani ha rimarcato, sono passati 66 anni dall’ultima volta in cui l’Italia ha ospitato i campionati del mondo di pattinaggio di figura. La sensazione, quindi, è che si stia cercando davvero di dare il massimo da subito per fare un lavoro che rimanga negli annali. Si vuole stupire, partendo dalla storia racchiusa nel logo. Non tutti sanno, infatti, che quelli che sembrano semplici segni stilizzati di lame sul ghiaccio sono, in realtà, anche una rappresentazione dei nodi vinciani che il grande maestro Leonardo Da Vinci era solito tracciare nelle sue opere. Milano è la città che lo accolse dal 1482 al 1513, e l’obiettivo è di ispirarsi al suo genio senza eguali e al suo concetto di bellezza. Milano 2018, infatti, sarà il filo conduttore verso le celebrazioni in suo onore, in programma nel 2019.

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