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Wimbledon 2017, Roger Federer suona l’ottava meraviglia: battuto Marin Cilic

Roger Federer - Foto Ray Giubilo

Roger Federer è il re di Wimbledon 2017. Lo svizzero batte in tre set Marin Cilic 6-3 6-1 6-4 e si aggiudica per l’ottava volta il torneo più prestigioso al mondo arrivando a quota diciannove slam totali. Partita che non ha mai avuto storia visti anche i problemi fisici del croato che lo hanno penalizzato nei primi due set costringendolo anche alle lacrime.

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Stacca William Renshaw e Pete Sampras, fermi a quota sette e, con otto titoli all’attivo, diventa il giocatore ad aver vinto più volte nella storia il più antico e prestigioso evento tennistico del pianeta. Si tratta del novantatreesimo successo in carriera, il diciannovesimo a livello Slam per il campione svizzero, il cui palmares, a trentacinque anni suonati, non vuole proprio smettere di arricchirsi. Nulla ha potuto un Cilic oggi piuttosto in ombra e condizionato da un evidente problema al piede, ma reduce da due settimane di eccellente livello e, in generale, da una stagione sull’erba di prim’ordine, condita pure dalla finale raggiunta, ma persa al Queen’s, contro il mancino iberico Feliciano Lopez.

Erano sette, prima di questa finale, i confronti diretti tra i due giocatori, con un bilancio di sei vittorie a uno nettamente a favore del vincitore degli ultimi Australian Open: il più recente giocato esattamente un anno fa proprio sullo stesso campo nel match di quarti di finale, vinto dall’elvetico dopo cinque tiratissimi set e ben tre match point salvati; l’unica vittoria del croato risale invece al 2014, quando in semifinale a Flushing Meadows lasciò le briciole all’avversario per poi regalarsi, un paio di giorni più tardi, la prima (e finora unica) gioia Slam della sua carriera. Cammino senza pieghe a Church Road quest’anno per il tennista rossocrociato, che non ha lasciato per strada nemmeno un parziale; qualche difficoltà in più per il numero 6 del pianeta, che ai quarti ha avuto la meglio solo al quinto set contro la rivelazione Gilles Muller, mentre in semifinale ha dovuto rimontare un parziale di svantaggio contro l’altra sorpresa del torneo, lo statunitense Sam Querrey.

LA CRONACA

Deciso e aggressivo nelle battute iniziali di gara il ventottenne di Medjugorje, che sembra non avvertire l’importanza dell’incontro e la pressione di un pubblico quasi totalmente schierato col suo rivale: è lui, nel corso del quarto game, a procurarsi una prima ghiotta chance di break, ma una timida risposta affossata in rete non gli consente di effettuare l’allungo. “Gol sbagliato, gol subito”: nel gioco successivo il tennista balcanico va infatti sotto 0-40, salva con l’ausilio della prima le prime due palle break, ma un nuovo gratuito di rovescio consegna a Federer il primo break di vantaggio. Non si placano i problemi al servizio per il croato: grazie al secondo doppio fallo della partita dello sfidante, l’ex numero 1 del mondo conquista così il primo parziale col netto punteggio di 6-3.

Ennesimo rovescio in corridoio della testa di serie numero 7 e il break per lo svizzero arriva stavolta nel secondo gioco del secondo set. Il pubblico del centrale di Wimbledon trattiene il fiato quando Marin Cilic, in lacrime e sotto tre giochi a zero, chiama un primo time out medico: sospetto problema alla pianta del piede sinistro. Il croato ritorna in campo, ma le condizioni fisiche e psicologiche non sono certamente quelle dei giorni migliori: sotto 1-4, una serie di errori, coronati da una sciagurata discesa a rete finale, regala al sette volte campione dei Championships il doppio break di vantaggio. Qualche istante più tardi, dopo poco più di un’ora, l’elvetico chiude il set come lo aveva inaugurato, ovvero con un ace, il terzo della partita.

I titoli di coda di questa finale si presentano all’altezza del settimo gioco del terzo parziale: ancora falloso da fondo campo l’ex campione degli US Open che, con un pessimo diritto da metà campo fermato dalla rete, subisce il quinto break della partita e si consegna definitivamente al tennista più vincente della storia del tennis. L’epilogo è dietro l’angolo: nel corso del decimo game, al secondo match point, l’ottavo ace di giornata spalanca a Roger Federer le porte della gloria. Game, set and match! Il punteggio finale, dopo un’ora e quarantuno primi di gioco, è di 6-3 6-1 6-4 a favore del diciannove volte campione Slam.

È il quinto torneo vinto in questo straordinario 2017 per lui, il secondo “Major” dopo il trionfo di Melbourne di sei mesi fa. Per Federer, che da domani tornerà ad occupare la terza posizione del ranking, ritrovando il gradino più basso del podio mondiale a distanza di quasi un anno, si tratta inoltre della quinta doppietta in assoluto Halle-Wimbledon, un bis che mancava da ben undici anni e realizzato per quattro stagioni consecutive tra il 2003 e il 2006. Sono “solo” 1205, adesso, i punti che lo dividono dalla vetta delle classifiche mondiali, occupata da Andy Murray e sempre più insidiata da Rafael Nadal: un distacco che appare irrisorio se consideriamo che il nativo di Basilea non dovrà difendere alcun punto fino alla fine della stagione, mentre lo scozzese dovrà seriamente rimboccarsi le maniche per onorare al meglio i disumani 5460 punti messi in cascina negli ultimi cinque mesi dello scorso anno. Marin Cilic conferma la sesta piazza del ranking: due settimane da autentico fuoriclasse per il croato, che si candida per essere uno dei principali protagonisti per la stagione sul cemento statunitense.

 

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