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Italia-Spagna, Mondiale 1994: l’ultima vittoria nel segno dei Baggio (VIDEO)

L’accoppiamento più duro, quello con la nostra bestia nera è servito. Agli ottavi di finale l’Italia pesca la Spagna, l’incubo si ripresenta: la finale di 4 anni fa, persa malamente, è ancora negli occhi. Il destino che ci lega alla Roja, però, non è così nero: non vinciamo ormai da una vita, ma neanche usciamo sconfitti. Considerando i 90 minuti l’unica sconfitta è proprio quella di Euro 2012 quando la squadra di Prandelli arrivò all’appuntamento ormai scoppiata. A punirci sono sempre stati i rigori: fu così nel 2008 quando gli errori fatali furono di De Rossi e Di Natale, idem nella semifinale di Confederations Cup quando ci costò caro quello sbagliato da Bonucci. Sempre nel 2012 poi, nella fase a gironi, li costringemmo al pari. Spagna odi et amo: tante delusioni, ma una Coppa del Mondo, quella dell’82 alzata proprio davanti ai loro occhi e l’ultima nostra vittoria, quella dolcissima di Usa ’94…

Il 9 luglio, un giorno che dopo qualche anni diventerà storico per i colori azzurri, la Nazionale allenata da Arrigo Sacchi incontra la Spagna. Negli Stati Uniti si giocano i quarti di finale della Coppa del Mondo. Gli spagnoli sono sicuri di passare il turno, noi dopo aver faticato contro Norvegia e Nigeria, un po’ meno. A spazzare via i dubbi ci penso Baggio, il meno famoso dei due: Dino controlla al limite dell’area e calcia, Zubizarreta non può che accompagnare la palla in rete. La partita è spigolosa, tosta, maschia, scorbutica come solo gli spagnoli sanno essere: quando il primo tempo sta per scadere a Tassotti saltano i nervi. Gomitata sul naso di Luis Enrique, l’arbitro non vede e grazia il difensore rossonero. L’esterno blaugrana che protesta con il sangue che sgorga copioso sarà l’immagine simbolo di quella partita. La ripresa ricalca il primo tempo, con la sola differenza che è la Spagna a farci tremare: il gol di Caminero, deviato da Benarrivo, ci castiga meritatamente. Lo spettro dei tempi supplementari sembra essere pronto per manifestarsi, ma nessuno ha fatto i conti con il genio. E ce l’abbiamo noi, indossa la maglia numero 10. Minuto 88: Berti serve Signori che lancia il Divin Codino, Zubizarreta esce alla disperata costringendolo ad allargarsi. Troppo. Ma per chi è stato baciato dal destino nulla è troppo, neanche il difensore spagnolo che rinvenendo chiude lo specchio lasciandolo solo uno spiraglio. E’ lì che la palla si infila, l’Italia è in semifinale.

Ancora una volta Italia e Spagna si giocheranno l’accesso al turno successivo, per una delle due non ci sarà domani. Da una parte il tiki taka, il possesso palla esasperato e un’imbattibilità che dura proprio da quella partita, dall’altra il contropiede, tre tocchi e via e quella sana voglia di rivalsa di chi, dimostrando di giocare alla pari con i più forti del mondo, vuole finalmente portare a casa il risultato. Domani si torna in campo, la Nazionale di Conte con la classica maglia azzurra, la Spagna con una divisa bianca che ricorda proprio quella di Usa ’94: tutto fa brodo, anche la cabala può aiutare ad esorcizzare il demonio.

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