Ciclismo

Giro d’Italia 2017, le pagelle della quinta tappa

Fernando Gaviria - Foto Maximiliano Amena CC BY-SA 2.0

Si decide col più classico degli arrivi in volata la quinta tappa del Giro 100. Ad alzare le braccia sotto lo striscione del traguardo di Messina è stato Fernando Gaviria, al secondo successo personale. Il corridore colombiano si riprende anche la titolarità della maglia ciclamino.

Dopo la tempesta arriva sempre la quiete, ed eccezion fatta per il nervoso avvio che culmina con l’unico GPM di giornata, posto sulla salita di Fornazzo, il profilo altimetrico della tappa di oggi sembra essere stato disegnato per far assorbire ai muscoli dei corridori lo sforzo di ieri sull’Etna. Al chilometro 1 parte subito la fuga buona di giornata, composta soltanto da due corridori: Paterski (CCC Sprandi Polkowicee) e Shalunov (Gazprom-Rusvelo).  Il gruppo, però, lascia ai battistrada un vantaggio massimo di 4’40’’, con le squadre dei velocisti ad impostare l’andatura per evitare soprese. Paterski si toglie la soddisfazione di transitare per il primo sul GPM di Andronico-Sant’Alfio, ma deve alzare bandiera bianca a 14.6 chilometri dall’arrivo, quando assieme a Shalunov viene riassorbito dal resto della carovana.

Sul circuito cittadino finale di Messina, terra di Vincenzo Nibali, Gaviria si rende protagonista di una volata senza storia imponendosi su Mareczko e Sam Bennett.

PAGELLE

André Greipel 5,5

Reduce dalla tranquilla scampagnata di ieri sull’Etna, si riprende la testa del gruppo come gli piace fare quando annusa profumo di vittoria con quel suo atteggiamento da boss della corsa. Il circuito finale di Messina lo richiama come manco il canto delle Sirene, ma lo sprint di oggi si rivela deludente: soltanto quarto.

Fernando Gaviria 10

Dopo aver “menato” come l’ultimo dei gregari per il proprio capitano Jungels fin sulle pendici dell’Etna per l’intera giornata di ieri, si rimette i panni del piè veloce per la volata di Messina e domina la volata. Il ‘re delle isole’ è lui: vittorie sia in Sardegna che in Sicilia. Scelta di tempo perfetta.

Giacomo Nizzolo 5,5

Il colpo di pedale più passano i giorni più si fa sciolto. Ancora non basta, però, per competere coi mostri sacri dello sprint. Oggi ha addirittura deciso di astenersi dalla volata finale. Lo aspettiamo alla prova del nove nei prossimi giorni. A sua discolpa vanno posti i tanti problemi fisici patiti durante l’inverno.

Caleb Ewan 5

L’ospite che si imbuca alla festa e tenta pure di rovinartela. Alla vigilia tutti puntavamo sul duello Gaviria-Greipel per gli arrivi in volata, ma nei giorni scorsi il tasmaniano ha dimostrato di potersi intrufolare nel vis-à-vis. Oggi è rimasto impantanato nelle retrovie, senza aver minimamente avuto chance di vittoria. Gionata storta.

Evgeny Shalunov e Maciej Paterski 7

Le vittime sacrificali di giornata, si tengon compagnia per un centinaio di chilometri nel coraggioso tentativo di fuga. Assicurano un bel pomeriggio al reparto marketing delle proprie ammiraglie, che si possono gloriare della visibilità nazionale assicurata ai rispettivi sponsor. Tanto basta per far felice il direttore sportivo di un team senza velocisti in tappe come questa.

Luka Pibernik 4

Probabilmente non si è letto bene la cartina della tappa ed ha esultato sul primo passaggio al traguardo, dimenticandosi che ne era previsto un altro. Ci ha regalato qualche sorriso, ma non evita la bocciatura.

Jacub Mareczko 7

Finalmente protagonista, viene beffato soltanto dalla volata regale di Gaviria. Si rende protagonista di una grande rimonta negli ultimi 200 metri. L’Italia ha trovato un altro uomo buono per le restanti tappe per velocisti di questo Giro.

 

 

 

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