Formula 1

F1 Mondiale 2017, il diario di bordo: dalla Spagna a Monaco

Max Verstappen, Red Bull F1 2017 - Foto Bruno Silverii

Dalla Spagna a Monaco, da Barcellona a Monte Carlo: il diario di bordo del Mondiale 2017 di Formula 1.

JENSON BACK-TON. La prevista assenza di Alonso, impegnato nella concomitante 500 miglia di Indianapolis – nella quale, dando prova ulteriore di quanto valga il suo talento, partirà 5° -, riporterà una tantum Button nel Circus di Formula 1 dopo cinque gare d’assenza, al volante della McLaren. L’inglese, campione del mondo nel 2009 alla guida della Brawn GP, ha una grande occasione: nel catino di Montecarlo l’esperienza è fondamentale e lui ne ha da vendere. Inoltre a Barcellona McLaren ha dimostrato di avere un buon telaio e sulla pista in cui il motore, punto debole del team di Woking, conta meno è un ottimo segnale. Se la monoposto arancione dovesse reggere dal punto di vista dell’affidabilità, Jenson e, perché no, anche Vandoorne potranno togliersi qualche soddisfazione.

VERSTAPPEN, NON VERSBATTEN. Montecarlo sarà una gara importante per Verstappen. Innanzitutto perché non ha potuto provare la rapidità della Red Bull a Barcellona essendo uscito in prima curva dopo il contatto con Raikkonen (a sua volta speronato da Bottas), ma soprattutto in quanto, su due corse disputate nel Principato, le ha concluse entrambe contro le barriere. Nel 2015, alla guida della Toro Rosso, tamponò la Lotus di Grosjean a pochi giri dal termine nella staccata di Santa Devota, per poi schiantarsi contro il muro; nel 2016, invece, si stampò alla curva del Casinò. C’è però una costante: Max è uno che osa e in entrambe le gare ha fatto divertire con diversi sorpassi.

DANIEL’S REVENGE. Un altro che cerca vendette a Monaco è Ricciardo. Daniel lo scorso anno avrebbe potuto vincere se ai box non avessero fatto sparire le sue gomme. Dopo un duello rusticano con Hamilton, poi, alla fine arrivò 2°, ma la sua espressione sul podio trasparì una rabbia rara da vedere sul volto solitamente solare dell’australiano. Inoltre, ottenendo un grande risultato, potrebbe dare una botta psicologica positiva a sé stesso, dato che – problemi d’affidabilità vari a parte – finora in questa stagione Verstappen ha reso generalmente meglio di lui.

CAVALLINO RAMPANTE… Teoricamente, la pista si addice alle caratteristiche di quest’anno della Ferrari, che dovrebbe avere qualche vantaggio di guidabilità dovuta al passo corto rispetto a quello lungo di Mercedes: ma i tedeschi non vanno mai dati per morti. Potrebbe essere l’occasione giusta per Vettel di allungare nuovamente in campionato o per Raikkonen di vincere il primo Gran Premio dell’anno.

…MA FULMINE GRIGIO. Attenzione però, perché quello di Monaco è il tracciato in cui la qualifica conta maggiormente e in questo frangente Mercedes ha dimostrato nei primi Gran Premi di averne di più rispetto a Ferrari, anche se la Rossa è riuscita – in maniera abbastanza clamorosa – a monopolizzare la prima fila in Russia. Hamilton è determinato a ridurre il gap in classifica da Vettel dopo la bella battaglia di Barcellona.

FINLANDIA IN CERCA DI RISCATTO. Raikkonen cerca, come già scritto, ancora la prima vittoria stagionale e se la vettura lo asseconderà potrebbe finalmente riuscirci, sempre che non caschi come a Barcellona non appena i tempi conteranno qualcosa. Di certo in Spagna non è stato nemmeno fortunato, dato che era pure partito bene prima che Bottas lo speronasse. Il #77 della Mercedes, invece, dopo aver danneggiato il connazionale e Verstappen ha rotto il motore. Dopo una grande corsa in Russia è stato un disastro in Spagna e i precedenti suoi a Monaco non sono incoraggianti. È anche vero, però, che finora sulle stradine di Monaco aveva guidato solo la Williams, vettura negli ultimi anni molto competitiva su circuiti veloci, ma disastrosa sui più lenti.

Quella di Monaco è una gara sempre particolare e se dovesse anche piovere il Gran Premio, che già è sempre una lotteria, si trasformerebbe in una vera e propria roulette.

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