Ciclismo

Tour de France 2016, Tom Dumoulin: “Sono più di un semplice cronoman”

Fabio Aru - Foto Manfred Werner Tsuli CC BY SA 3.0

Giornata da tregenda al Tour de France, con i corridori che hanno tagliato il traguardo fradici, estremamente affaticati per l’asprezza della tappa (ultima della tre giorni pirenaica nonché della prima settimana di corsa) e le difficoltà legate al maltempo, ma anche doloranti per la grandine precipitata su di loro lungo tutta l’ascesa conclusiva.

A concludere vittorioso al termine di una fuga da lontano è stato l’olandese Tom Dumoulin, che non ha nascosto la sua soddisfazione per questo fantastico trionfo: “Un sogno che diventa realtà. Sono talmente stanco da non riuscire neppure a parlare. Giornata incredibile, ho vinto la tappa regina! Ho dimostrato di non essere solamente uno specialista delle prove contro il tempo: posso fare molto di più. Sono davvero felice”.

Si tratta sin qui della vittoria più prestigiosa della carriera di Tom Dumoulin, che si è tolto quest’anno la soddisfazione di indossare la prima maglia rosa del Giro d’Italia (peraltro in Olanda, innanzi al suo pubblico) e che l’anno scorso alla Vuelta aveva dato parecchio filo da torcere a Fabio Aru, prima che il sardo gli strappasse la maglia rossa all’ultima occasione utile. Giornata difficile – quella odierna – per il Cavaliere dei 4 Mori, che ha ceduto un minuto ai rivali di classifica.

Ma il passivo avrebbe potuto essere anche maggiore, se non avesse trovato un gregario d’eccezione quale Vincenzo Nibali: “Purtroppo Fabio ha perso qualcosa, ma domani avrà a disposizione il giorno di riposo per recuperare dalla fatica e dallo sforzo. È stata una tappa davvero tremenda, anche per le grandine”, ha detto lo Squalo dello Stretto.

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