Ciclismo

Tour de France 2016, Chris Froome: “La decisione dei commissari è corretta”

Chris Froome - Foto Jaguar MENA CC BY 2.0

Cose dell’altro mondo quelle accadute nel finale della dodicesima tappa del Tour de France, ma la clamorosa disavventura che l’ha visto coinvolto, grazie all’intervento della giuria, non è costata nulla a Chris Froome in termini di classifica. Così il leader del Team Sky sull’incredibile episodio: “Il Ventoux è pieno di sorprese. Nell’ultimo chilometro una moto si è arrestata davanti a noi e ci ha fatto cadere. Un’altra moto ha poi rotto la mia bicicletta: ecco perché ho percorso un tratto di strada a piedi. Sapevo che la macchina con la mia bici di riserva si trovava 5 minuti più indietro. Sono molto contento per la decisione presa dai commissari, è corretta. Ringrazio loro e l’organizzatore del Tour de France“, ha affermato la maglia gialla.

L’episodio che l’ha visto coinvolto Froome ha finito per eclissare la splendida vittoria di tappa di Thomas De Gendt. Il belga, uno dei più grandi talenti che si siano visti negli ultimi anni, nel 2012 compì una straordinaria impresa al Giro d’Italia, imponendosi niente meno che sul Passo dello Stelvio; uno strepitoso gesto atletico che gli era valso anche il podio (nell’edizione della Corsa Rosa vinta da Ryder Hesjedal davanti a Purito Rodriguez) e che pareva aver rivelato un nuovo campione del ciclismo.

Ma da allora De Gendt non ha più saputo esprimersi su tali livelli, eccezion fatta per rare fiammate grazie alle quali talvolta abbiamo intravvisto nuovamente la classe cristallina che lo contraddistingue. E la più importante di queste “fiammate” è arrivata senza dubbio oggi sulle rampe del Mont Ventoux, dove il belga ha conquistato una vittoria assai prestigiosa (ancorché poco “rumorosa”) che rimarrà nel suo palmares. “Oggi mi sentivo bene”, ha detto il belga, “ma quando davanti siamo rimasti in pochi ho preferito salire con il mio passo, controllando la situazione; sono riuscito a rientrare e a vincere”. De Gendt ha anche avuto modo di dolersi per quanto accaduto alle sue spalle: “So che purtroppo dietro di me sono caduti in tre, non ho visto cosa sia accaduto. Ma sono molto contento per questa vittoria di tappa”.

Sulla salita finale Fabio Aru si è difeso, migliorando la sua posizione in classifica generale ed entrando nei dieci (attualmente è ottavo a 1’54” da Froome); questo nonostante alcuni problemi meccanici che gli sono occorsi nella fase di avvicinamento alla scalata, superati egregiamente grazie al suo sangue freddo e al contributo della squadra: “Oggi siamo andati a tutta, a un ritmo veramente alto. Ho forato in un momento davvero critico, ma sono riuscito a rientrare grazie ai miei compagni. Saper reagire ad avversità come un guaio meccanico è fondamentale, agitarsi fa solo perdere energie preziose; la grande sintonia che c’è nella nostra squadra mi è stata certamente d’aiuto”. Riguardo al rocambolesco finale della frazione: “Mi sono ritrovato improvvisamente Froome e Porte a 700 metri dall’arrivo, non so cosa sia successo. Purtroppo sono cose che capitano. C’era sicuramente troppa gente, ma d’altronde per noi il tifo è molto importante”. Domani il Cavaliere dei 4 Mori dovrà cercare di limitare ulteriormente i danni, nei 37 km contro il tempo che decideranno un’enorme fetta di questo Tour de France.

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