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Calciomercato gennaio 2017: ecco cosa serve all’Inter

Stefano Pioli, fotomenis.it

È bastato un mese a Stefano Pioli per risollevare il morale all’ambiente Inter e rilanciare le ambizioni nerazzurre in ottica terzo posto. Ora il tecnico emiliano si aspetta 2-3 regali dalla società per puntellare l’organico e coprire le lacune più evidenti. Suning ha speso molto in estate, ma cercherà, senza follie, di accontentare le esigenze dell’allenatore. Piero Ausilio è già al lavoro, anche se prima dovrà perfezionare alcune operazioni in uscita. Procediamo, quindi, reparto per reparto per capire dove può essere migliorata la rosa nerazzurra nel mercato di riparazione.

DIFESA

Con la cessione di Juan Jesus in estate è stato ridotto all’osso in termini numerici il delicato ruolo di difensore centrale. Anche perché, per motivi differenti, né Andrea Ranocchia né Marco Andreolli rappresentano valide alternative ai titolari, Miranda e Murillo. Inoltre, un rinforzo potrebbe essere utile a Pioli anche per provare con più continuità l’esperimento della difesa a tre. Il primo obiettivo di Suning è da tempo Viktor Lindelöf, difensore del Benfica e della nazionale svedese, sul quale è però piombato con prepotenza il Manchester United. Secondo la stampa portoghese i Red Devils sarebbero pronti a sborsare 45 milioni più bonus per portare all’Old Trafford il centrale classe 1994. Difficile anche arrivare a Francesco Acerbi, per il quale il Sassuolo chiede 10 milioni. I nerazzurri propongono Ranocchia come contropartita, ma il club di Squinzi storce il naso. Soluzioni più praticabili a breve termine sono il nazionale svizzero Fabian Schär, in forza all’Hoffenheim, e l’ex Genoa Salvatore Bocchetti, il cui contratto con lo Spartak Mosca andrà in scadenza tra sei mesi.

Nella lista degli esuberi ci sono Santon (si è fatta avanti la Sampdoria), Miangue e Nagatomo: di questi tre almeno uno farà le valigie e così i dirigenti nerazzurri sono al lavoro per regalare a Pioli un terzino di qualità che possa giocare titolare sull’out di destra, posto in questo momento occupato ad interim da Danilo D’Ambrosio. Il primo nome nella lista dei desideri del tecnico emiliano è quello di Matteo Darmian, ma strappare l’azzurro al Manchester United non sarà una passeggiata. L’allenatore dei Red Devils Josè Mourinho, che a inizio stagione aveva inserito l’ex Torino nella “black list” dei giocatori in vendita, è tornato a impiegarlo con una certa continuità a partire da novembre. Continua a essere monitorato anche il gioiellino del Benfica Nelson Semedo, sul quale c’è però la concorrenza del solito Manchester United. Il club lusitano non si muove dalla richiesta iniziale di 30 milioni di euro: se ne riparlerà con tutta probabilità a giugno. Piacciono poi Domenico Criscito (l’Inter lo prenderebbe in prestito con obbligo di riscatto, ma la formula non è gradita allo Zenit San Pietroburgo) e Aleix Vidal (preferirebbe lasciare il Barcellona nel mercato estivo nonostante lo scarso impiego). In alternativa si sonda la disponibilità di Lazio e Udinese a un’eventuale cessione rispettivamente di Dusan Basta e Silvan Widmer.

CENTROCAMPO

Stefano Pioli si è ritrovato tra le mani una squadra infarcita di mezzali e con un solo giocatore in grado di dare equilibrio in mediana: Gary Medel. Ergo un centrocampista di sostanza arriverà e anche alla svelta. Ormai da giorni è stato bloccato Lucas Leiva: con il Liverpool è tutto fatto per un prestito con diritto di riscatto, ma i dirigenti nerazzurri temporeggiano. Il 29enne brasiliano rappresenta una soluzione low cost, ma non è la prima scelta. Nelle ultime ore la proprietà cinese ha, infatti, virato forte su Roberto Gagliardini, che è seguito anche dalla Juventus. Strapparlo a gennaio all’Atalanta non sarà semplice, ma per il 22enne lanciato quest’anno da Gasperini i vertici di Suning sono disposti a investire fin da subito. E l’idea è quella di proporre un prestito oneroso importante (si parla di 6-7 milioni immediati) con diritto di riscatto tra sei mesi fissato a 25 milioni complessivi. Dalle parti di Corso Vittorio Emanuele filtra un cauto ottimismo sulla buona riuscita dell’operazione.

Con Lucas Leiva che resta per il momento nel congelatore, le alternative al bergamasco si chiamano Milan Badelj e Luiz Gustavo: se per il croato servono almeno 10 milioni per convincere la Fiorentina – e per questo l’Inter deve prima fare cassa con alcune cessioni – per il brasiliano c’è da convincere il Wolfsburg sulla formula del prestito oneroso con diritto di riscatto a giugno. Più defilati Benjamin Stambouli (Schalke 04), Lassana Diarra (Olympique Marsiglia) e John Obi Mikel (Chelsea), per i quali sono stati effettuati solo dei semplici sondaggi.

Sul fronte uscite manca solo l’annuncio del passaggio di Felipe Melo al Palmeiras, con l’ex Juve che ha già effettuato le visite mediche con la società paulista e non è stato convocato da Pioli per il mini-ritiro invernale in Andalusia. Sul piede di partenza anche Gnoukouri, che reclama più spazio e può andare via in prestito. Se non ci saranno cessioni eccellenti, arriverà un solo rinforzo nel reparto. Eppure, nelle ultime ore si rincorrono voci sempre più insistenti di richieste dalla Cina per Ever Banega: ufficialmente il “Tanguito” non è in vendita ma, qualora dovesse pervenire sul tavolo un’offerta da 25-30 milioni, gli uomini mercato nerazzurri inizierebbero a fiutare odore di plusvalenza.

ATTACCO

È per distacco il reparto più completo e affollato della rosa nerazzurra. Se proprio bisogna trovare il classico pelo nell’uovo, manca una prima punta di scorta in grado di fare il vice di Icardi. In caso di assenza prolungata dell’argentino, Palacio o Eder sarebbero adattati al centro dell’attacco in un ruolo che non è propriamente nelle loro corde. A meno che il baby Pinamonti non sia lanciato da subito nella mischia. La priorità è comunque lo sfoltimento del reparto. Ausilio proverà a piazzare in uscita lo scontento Stevan Jovetic, che si porta dietro la zavorra di un ingaggio pesante. La Fiorentina è sempre alla finestra, ma il montenegrino deve fare un sacrificio economico per tornare in Viola. In alternativa gli acquirenti all’estero non mancano, soprattutto in Bundesliga.

Infine, il discorso Gabigol: la società nerazzurra ragionerà fino all’ultimo, di concerto con l’allenatore, su quale sia la soluzione migliore per far maturare il giocatore. Se ci fosse una proposta di prestito giudicata soddisfacente dai vertici Suning, Gabriel Barbosa andrà a farsi le ossa lontano da Milano. Improbabile un suo ritorno in Brasile, come ha ammesso di recente il presidente del Santos, Modesto Roma. L’inter preferirebbe, infatti, prestarlo in Serie A o in un altro campionato europeo.

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