Serie A

Serie A, 25ª giornata: Empoli-Lazio 1-2, le pagelle

Lucas Biglia - Foto Antonio Fraioli

La Lazio espugna lo stadio Castellani e vince contro l’Empoli per 1-2, una rimonta che porta le firme di Ciro Immobile e Balde Diao Keita. Succede tutto nel secondo tempo, quando i biancocelesti reagiscono allo svantaggio, siglato da una perla di Krunic che non basta però alla squadra toscana. Gli uomini del tecnico Simone Inzaghi, invece, portano a casa tre punti fondamentali per proiettarsi nuovamente al quinto posto in classifica, a quota 47 punti. Ecco le pagelle del match.

EMPOLI (4-3-1-2)

Skorupski 6.5
Se il fortino empolese regge per tutto il primo tempo, il merito è assolutamente suo. Bravo a respingere prima su Immobile, poi su Parolo: da quelle parti non si passa. Nella ripresa è costretto a capitolare, nulla può sulla botta ravvicinata dell’attaccante napoletano, ancor meno sul destro al volo di Keita.

Laurini 5.5
Nel primo tempo è bravo a bloccare sul nascere ogni iniziativa di Lulic, il bosniaco non crea troppo pericoli. Va in difficoltà quando fa il suo ingresso sul terreno di gioco Keita: il senegalese ha un altro passo, difficile stargli dietro.(Dal 77′ Veseli s.v.)

Bellusci 5.5
La difesa dell’Empoli tiene botta fino a un quarto d’ora dalla fine e lui ne è l’artefice. Dove non arriva con la classe, ci mette l’esperienza. Bravo a limitare Immobile, prodigioso in un paio di occasioni nella ripresa quando anticipa Lulic all’ultimo momento utile. Sorpreso in occasione del pareggio laziale, la palla sporcata da un suo compagno lo trova leggermente impreparato: una distrazione fatale contro l’attaccante napoletano.

Costa 5
Troppo impreciso, rischia di combinarla grossa in avvio: il centrale toscano perde una palla rovinosa sulla trequarti campo, che solo l’arbitro Rizzoli vanifica fischiando il fallo e ammonendolo. Non migliora con il passare del tempo e ha sulla coscienza il rinvio sbagliato che vale il 2-1 di Keita.

Pasqual 5.5
Più bravo in copertura che in fase di spinta: limita Felipe Anderson in maniera efficace, preoccupandosi più di fermare le accelerazioni del brasiliano, che di creare problemi alla porta difesa da Strakosha.

Krunic 6.5
Segna il quindicesimo gol della sua squadra in campionato, ma la bordata del centrocampista è da far vedere nelle scuole calcio: un esterno destro di rara potenza e bellezza da distanza siderale, peccato solo che non serva ai suoi per portare a casa l’intera posta in palio.

Diousse 5
Si piazza in mediana e cerca di impostare i ritmi della manovra empolese, ma risulta un po’ troppo compassato. Più bravo a distruggere che a creare, rimedia anche il cartellino giallo per un’entrata evitabile su Biglia.

Croce 5
Non è al meglio della condizione fisica e si vede, il dinamismo non è quello dei giorni migliori. Prova qualche accelerazione, ma senza riuscire quasi mai a saltare l’uomo. Lascia il campo per un guaio muscolare. (Dal 74′ Mauri s.v.)

El Kaddouri 5.5
E’ l’uomo di maggior talento della squadra toscana, ma si nasconde troppo. Prova un paio di giocate, ma senza troppa convinzione: servirebbe più coraggio per risultare decisivo contro la Lazio.

Pucciarelli 5.5
Rischia di segnare un eurogol in mezza rovesciata nella prima frazione di gioco, ma è l’unica occasione in cui riesce a farsi notare: Wallace e Hoedt lo annullano, non è la serata giusta per timbrare il cartellino.

Maccarone 5
L’appuntamento con la rete numero 100 è rimandato, ma i rifornimenti arrivano con il contagocce: prova a farsi vedere anche in fase di costruzione, ma con scarsi risultati. (Dal 71′ Thiam 5: entra per cercare di vivacizzare l’attacco empolese, ma la missione non gli riesce. Non si fa mai vedere dalle parti di Strakosha).

All. Martusciello 5.5
Non era certo questa la partita in cui si chiedeva all’Empoli di conquistare punti salvezza: la sua squadra si preoccupa più di contenere l’avversario che di creare pericoli, ma alla fine arriva la sconfitta. Nonostante questo, la zona retrocessione resta a distanza, anche se più per demeriti delle dirette concorrenti.

LAZIO (4-3-3)

Strakosha 6
Ha veramente poco di cui preoccuparsi, per tutto il primo tempo. Non può davvero nulla, invece, sulla perla di Krunic che sblocca il risultato.

Basta 6
Non sta bene, ma stringe i denti e si schiera sulla corsia destra. Si risparmia, spinge poco sulla fascia e non aiuta molto Felipe Anderson. Si dedica piuttosto alla fase difensiva, per una partita ordinaria e nulla più. (Dal 86′ Bastos s.v.)

Wallace 6
De Vrij non è al meglio e Inzaghi decide di affidarsi al brasiliano. Il centrale risponde presente, si erge a colonna della difesa con attenzione, sempre puntuale negli anticipi e dal piede educato nel far ripartire la manovra direttamente dalla retroguardia.

Hoedt 6
Non che la difesa biancoceleste corra troppi pericoli, ma il difensore olandese dimostra una maturità ormai acquisita. Prestazione sufficiente, senza macchia di errori, anzi con buone chiusure quando serve togliere le castagne dal fuoco specialmente nel finale.

Radu 6
Nei primi quarantacinque minuti, non si attacca molto sulla corsia sinistra e il romeno non duetta affatto con Lulic. Nel secondo tempo si fa vedere molto più in avanti, ma si preoccupa maggiormente di difendere la fascia. (Dal 78′ Djordjevic s.v.).

Parolo 6.5
Sembra essere tornato il centrocampista dei tempi migliori. Preziosissimi gli inserimenti in area e le sovrapposizioni a dare una mano alle azioni offensive biancocelesti, alle quali partecipa costantemente. Prova anche la via del gol, prima servito da Milinkovic-Savic poi con una staffilata dalla distanza.

Biglia 7
Una partita davvero di spessore, per il capitano biancoceleste. Fondamentale nel supporto alla difesa, recupera e smista una quantità infinita di palloni, tenta in più occasioni il tiro dalla distanza. Sale in cattedra e lo fa da leader di questa squadra. Soprattutto nel finale, quando getta il cuore oltre l’ostacolo per difendere il risultato. Peccato soltanto per l’ammonizione, che gli costerà la squalifica poiché diffidato. Sontuoso.

Milinkovic-Savic 6
Seppur reduce da un affaticamento muscolare, Inzaghi non sa rinunciare al serbo. Non è al meglio fisicamente, e si vede nella poca incisività in mediana. Ma un paio di inserimenti ricordano il suo talento, regala due gioielli a Parolo e Immobile poi un colpo di testa prima di lasciare il campo. (Dal 57′ Keita 7: escluso un po’ a sorpresa dagli undici titolari, entra nella ripresa per dare una svolta alla gara. E lui la ribalta completamente, siglando il gol dell’1-2 con un tiro al volo e un po’ di buona sorte. Devastante sulla corsia sinistra, manda ai matti Laurini, corre e dribbla senza sosta).

Felipe Anderson 6
Per tutto il primo tempo, ricorda il più irritante Candreva. Arriva sempre sul fondo e sforna una gran quantità di assist, nessuno è preciso per i compagni. Prova a dare una mano in fase di copertura, ma perde un paio di palle sanguinose. Nella ripresa, punta maggiormente nell’uno contro uno e ha spesso la meglio nei dribbling, dai piedi del brasiliano nasce il gol di Keita.

Immobile 7
L’astinenza da gol lo innervosisce, si danna l’anima per spedirla in rete. Nel primo tempo ha tre occasioni utili sui piedi: un sinistro finisce fuori, agli altri ci pensa Skorupski. Con orgoglio e da vero rapace d’area di rigore, rimette la Lazio in corsa con il gol numero tredici in campionato, che vale il momentaneo pareggio biancoceleste.

Lulic 6.5
E’ l’uomo ovunque di questa Lazio, imprescindibile per Inzaghi che lo schiera inizialmente nel tridente d’attacco. Nel corso della partita si reinventa mezzala prima e terzino mancino poi, fa bene in qualsiasi ruolo. Partecipa alle azioni offensive biancocelesti, fornendo inserimenti e assist. Aiuta enormemente la squadra nel possesso, va a prendersi spesso la palla e recupera palloni fondamentali.

All. Inzaghi 6.5
A sorpresa lascia in panchina de Vrij (non al meglio) e Keita, schierando un acciaccato Milinkovic-Savic e l’imprescindibile Lulic. Ogni volta che la Lazio non concretizza le tante occasioni da gol, vorrebbe vestire di nuovo i panni dell’attaccante. Poi si consola con le reti di Immobile e del senegalese, ottimo cambio per dare una svolta alla partita.

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