Serie A

Inter, Vecchi: “La squadra non accetta lo sforzo mentale. Lazio? Vogliamo chiudere bene”

Stemma della F. C. Internazionale

La squadra sul piano fisico sta bene ma quando c’è da fare lo sforzo in più e andare oltre si fa fatica“. Queste le parole di Stefano Vecchi, allenatore dell’Inter, alla vigilia del posticipo della trentasettesima giornata del campionato di Serie A che vedrà di fronte i nerazzurri e la Lazio di Simone Inzaghi. Una partita insidiosa per l’Inter ma l’obiettivo dell’allenatore della Primavera, promosso in prima squadra, è quello di terminare la stagione in maniera positiva: “In settimana i segnali son stati positivi, la squadra non vuole finire il campionato in questo modo. I ragazzi si son abituati al nuovo modo di lavorare“.

La difficoltà più evidente che Stefano Vecchi ha riscontrato da quando è a capo dell’Inter è proprio la motivazione e lo sforzo nel riequilibrare situazioni complicate: “Nel momento della fatica questa squadra non riesce ad andare oltre. Diciamo che, dal punto di vista mentale, lo sforzo non viene accettato. Questa squadra ha bisogno di esser spinta dalle parole, ha bisogno di esser motivata sul piano personale e richiamata all’attenzione in ogni momento. L’aspetto mentale, tra professionisti e amatoriali, è sempre un aspetto difficile da ritrovare“. Una stagione storta che può succedere a chiunque, l’esempio di Vecchi è il Leicester : “Succede spesso che l’aspetto mentale vada ad incidere così ed è una cosa involontaria, è una cosa che si crea nel tempo. I ragazzi ci tengono ma dal punto di vista mentale stanno avendo fatica a riuscirne da questa situazione. Leicester? Loro hanno vinto il campionato ed a metà stagione si son ritrovati in zona retrocessione. Questa è una stagione storta che dobbiamo cercare di finire bene“.

Sull’impegno contro la Lazio: “La partita in Coppa Italia l’ho vista ed appunto per quella partita non sappiamo cosa ci possiamo aspettare. Con la Fiorentina la Lazio ha giocato con tante riserve ed ha giocato comunque bene, complimenti al mio amico Simone Inzaghi che ha fatto una stagione di spessore oltre le aspettative. E’ una squadra che cambia modo di stare in campo e noi abbiamo cercato di studiare diverse soluzioni per affrontarla“.

I tifosi chiedono i giovani in campo e tra i tanti nomi vi è ovviamente quello di Gabriel Barbosa: “Gabigol? Ha bisogno di giocare, è quello il suo problema. E’ un ragazzo che secondo me avrebbe bisogno di giocare e qui ha fatto fatica perché davanti a lui ci sono giocatori importanti. Eder è stato fuori, ad esempio, ed è un titolare della Nazionale Italiana. Gabi è un ragazzo e si aspettava sicuramente una stagione diversa perciò si è demoralizzato”. Un inserimento di Andrea Pinamonti? “E’ una soluzione però l’altro giorno quando Eder è entrato ha dato la svolta, Gabigol ha dato qualche segnale. Pinamonti lo conosco bene e so che avrà un futuro importante. All’interno di una squadra senza problemi probabilmente domani avrebbe giocato. A partita in corso potrebbe entrare ma in una squadra con queste difficoltà potrebbe trovarsi sotto pressione“.

Sul futuro della panchina dei nerazzurri: “L’Inter per il blasone ha bisogno e merita il miglior allenatore del mondo, questo è sicuro. Ora tocca a me con i miei limiti e con le mie difficoltà di portar avanti questo gruppo. Cerchiamo di metter assieme tutte le energie e tutte le forze per cercare di metter ordine e disciplina. I ragazzi sotto questo aspetto non stanno dando alcun tipo di problema“.

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