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Nazionale, tutti vogliono l’Italia: Emerson Palmieri è convocabile. Il prossimo sarà Diawara

Emerson Palmieri, Roma 2016-2017 - Foto Antonio Fraioli

Un lungo giro, una famiglia che affonda le sue radici nella storia. Emerson Palmieri ha un avo calabrese e, in virtù di questa parentela, ha ottenuto la cittadinanza italiana. Curioso anche che l’ente che ha certificato questa informazione sia il Comune di Pavia: un vero e proprio giro d’Italia, insomma, per sbrigare una faccenda burocratica.

Una faccenda che, però, potrebbe permettere al giocatore di vestire, un giorno, la maglia della nazionale azzurra. Se il commissario tecnico Gian Piero Ventura lo vorrà, infatti, l’esterno della Roma potrà allenarsi a Coverciano e cantare l’Inno di Mameli a centrocampo nelle apparizioni ufficiali dell’Italia. E, chissà, giocare il mondiale di Russia 2018.

Il documento inviato alla Fifa sottolinea come Palmieri sia cittadino italiano jure sanguinis e che i suoi antenati (il parente diretto si chiamava Alfonso Palmieri, nato a Rossano Calabro in provincia di Cosenza nel 1853) sono successivamente emigrati in Brasile. Con la nazionale verdeoro, Emerson ha giocato soltanto partite con l’U17 e quindi è convocabile dalla nazionale azzurra.

Palmieri potrebbe essere il prossimo giocatore di origini straniere a debuttare con la maglia della nazionale (ieri, un altro “oriundo”, Eder, è stato decisivo nella vittoria per 2-1 dell’Italia contro l’Olanda) e potrebbe non essere l’unico. Le pratiche per far ottenere la cittadinanza italiana al giovanissimo centrocampista del Napoli Amadou Diawara sono già in stato avanzato, così come quelle del difensore della Roma Fazio e dell’ex interista Telles. Poi, ci sarebbero anche i cagliaritani Joao Pedro (sposato con una ragazza palermitana) e Farias (che è in Italia da oltre 10 anni).

Ma la cittadinanza non basterà a entrare nelle grazie di Ventura. Il commissario tecnico, in una recente intervista al quotidiano La Repubblica, ha infatti affermato: “Prenderò in considerazione i giocatori stranieri naturalizzati solo se si tratta di giovani e se dovessi ritrovarmi scoperto in qualche ruolo. La maglia azzurra va meritata, non basta il passaporto”. Emerson e compagni sono avvisati.

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