Calcio

Figc, Giovanni Malagò: “Inaccettabile una Federcalcio senza nomine in Serie A”

Giovanni Malagò - Foto Antonio Fraioli

Commissariare la Lega Serie A non è assolutamente possibile: il Coni non ha alcun tipo di vigilanza nei confronti di un’associazione privata, ma ce l’ha nei confronti della Federcalcio, che a sua volta ce l’ha nei confronti della Serie A”. Lo ha dichiarato il presidente del Coni Giovanni Malagò ribadendo l’ultimatum lanciato ieri prima dell’Assemblea elettiva della Figc: la Lega di Serie A non ha ancora rinnovato le cariche per il prossimo quadriennio e il numero uno dello sport italiano ha fissato la scadenza del 15 marzo per chiudere la questione, altrimenti la Figc rischia una diffida. “Non possiamo accettare una Federcalcio che ha fatto delle nomine senza una componente – ha aggiunto Malagò parlando a margine di un evento al Foro Italico – La palla passa dunque nel campo della Figc: sulla base di quello che farà, il Coni prenderà delle decisioni”.

Malagò ha poi lanciato un messaggio al presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio, eletto ieri dall’assemblea riunita a Fiumicino con il 54 per cento dei voti: “Non serviva probabilmente un fenomeno per capire che i numeri sarebbero stati questi. Le posizioni delle diverse componenti sono state granitiche, al di là di qualche singola società che ha dichiarato una cosa e ne ha fatta poi un’altra. Il pronostico è stato rispettato e se la matematica non è un’opinione si è arrivati a queste percentuali. Ieri ho fatto un discorso di buonsenso prima delle elezioni della Federcalcio: chi ha vinto deve includere chi ha perso perché altrimenti mi sembra complicato risolvere una situazione che vede oggi due blocchi contrapposti”. Malagò ha poi parlato della riforma dei campionati che tornerà nei prossimi mesi al vaglio del Consiglio federale, con l’ipotesi di due sole retrocessioni dalla Serie A alla Serie B. “Non so se questa è la madre di tutte le riforme, ma sicuramente è un tema – ha dichiarato il presidente del Coni – Io penso che, se si parla soltanto del numero delle retrocessioni senza considerare le dinamiche di natura economica, i cosiddetti ‘paracadute’ nei confronti dei campionati di B e Lega Pro, il discorso lascia il tempo che trova. Si deve fare invece un ragionamento complessivo, per certi versi come farò io, se ne avrò la possibilità, per il mondo delle federazioni, delle discipline sportive associate”.

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